Inglese per l’informatica: quali particolarità.
L’impiego dei mezzi informatici è una pratica quotidiana che riguarda ogni individuo: tecnologie, piattaforme, dispositivi ecc. Attraverso questo impiego gli individui scambiano informazioni fra di loro tanto che esiste un’espressione specifica: Tecnologie dell’Informazione (TI) o Information Technology (IT).
In senso più esteso si dovrebbe parlare di Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (in inglese Information and Communications Technology, ICT). Con ciò si intende l’abbinamento fra metodi e tecnologie per realizzare i sistemi di trasmissione, di ricevimento e di elaborazione delle informazioni. Questi legami mostrano come l’inglese per l’informatica sia diventato un binomio così forte da non poter pensare l’uno senza l’altra: parlare in inglese fa pensare ai computer, usare i computer fa pensare in inglese.
Perché proprio l’inglese per l’informatica?
Come è noto i pionieri nella produzione industriale dei calcolatori elettronici, divenuti oggi i più grandi produttori del mondo, sono nati negli Stati Uniti d’America e quindi hanno applicato l’inglese allo sviluppo delle loro macchine. In realtà, sembrerebbe che il computer moderno non sia nato negli USA. Proprio così.
In uno dei convegni internazionali di informatica, nel 1998, fu riconosciuto a Konrad Zuse e al suo Z1 il ruolo di inventore del primo computer programmabile funzionante della storia. Peraltro lo stesso termine di Informatica non sarebbe nato nel contesto anglofono, bensì da un lavoro di Karl Steinbuch del 1957, intitolato appunto Informatik.
Ora, non si tratta solo di una ragione produttiva. L’inglese si impose come lingua per l’informatica grazie alle sue stesse caratteristiche. Si tratta di una lingua dalla grammatica relativamente semplice, con un’ottima sintesi concettuale e una notevole ricchezza semantica, dunque perfetta per l’informatica.
Nel mondo globalizzato in cui viviamo le azioni della nostra vita quotidiana sono scandite dall’informatica, per buona parte della giornata. Le tecnologie di cui disponiamo sono sempre più avanzate e lo scambio di informazioni viaggia così velocemente che è difficile riuscire a gestire la notevole disponibilità di mezzi. Chat, social network, instant messaging sono fra i più attuali sistemi per condividere contenuti, ospitati in computer e utilizzati con computer. I linguaggi stessi di programmazione, da quelli per l’hardware a quelli per il software, sono scritti in inglese, per ciascun computer.
L’inglese per l’informatica: quali caratteristiche.
Va da sé che in questo contesto di diffusione progressiva dei dispositivi per l’IT, sia cresciuta anche la domanda di traduzione dei manuali tecnici, a corredo dei dispositivi stessi. Le grandi aziende produttrici, non solo dei dispositivi, ma dei software, come Microsoft, prestano grande attenzione alle traduzioni tecniche e hanno redatto delle linee guida specifiche per i traduttori che si occupano di localizzazione.
Ma cosa si sintende per localizzazione? Con questo termine, in genere, si intende il processo di adattamento di un prodotto, ad esempio software (sistemi operativi, applicazioni, programmi ecc.), siti web, manuali d’uso. La localizzazione si applica ai beni destinati alla vendita estera e completa gli stessi con la traduzione dei testi, insieme all’adattamento per la cultura locale. In particolare, il primo obiettivo del lavoro di traduzione/localizzazione dei software e dei manuali d’uso è di fornire informazioni chiare e precise all’utente circa l’utilizzo dei prodotti.
Alcuni dettagli grammaticali dell’inglese per l’informatica.
Ma non si tratta dell’unico campo di applicazione. L’inglese struttura l’informatica stessa. Alla base dell’introduzione della lingua inglese per descrivere i processi informatici, sta proprio la sua capacità di sintesi. Questo grazie a due modi verbali molto usati in inglese: il presente dell’indicativo e l’imperativo. Inoltre, il presente viene tradotto con il futuro quando viene introdotta la conseguenza di un’azione:
Type Open. A dialog box appears.
Digitare Apri. Verrà visualizzata una finestra di dialogo.
Il modo imperativo è utilizzato poi nelle istruzioni dei software (User Guide o User Manual) e in genere nelle documentazioni. Questi imperativi inglesi sono resi in italiano al tempo futuro del modo indicativo. Ad esempio:
Click the button below.
Fare click sul pulsante sotto.
Inoltre, per la descrizione delle procedure eseguite da un software applicativo, viene consigliato di utilizzare la forma passiva in italiano:
The software asks you if you want another proposal.
Viene richiesto se si desidera un altro suggerimento.
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