Le scarpe di Natale

La notte che precede la vigilia del Natale, un calzolaio stava lavorando nella sua piccola bottega. Si trattava di terminare gli ultimi lavori, poi, il giorno dopo, avrebbe potuto iniziare i festeggiamenti con la sua famiglia. Non che fossero grandi lavori e neppure la sua attività prosperava, in mezzo a tante nuove difficoltà. Ma si impegnava e amava il suo lavoro. In particolare, egli doveva terminare un paio di scarpe che gli avevano lasciato, delle piccole scarpe di cui non conosceva il proprietario. Ma qualche giorno prima era passato a consegnarle alla moglie un signore alto, dalla presenza impeccabile. Pensava che sarebbero state comunque piccole e che ne avrebbe ricavato solo pochi soldi. Conversando con la moglie, egli pensava che bisogna accontentarsi, meglio poco di niente. Eppure, la sua piccola attività l’aveva sempre seguita, giorno dopo giorno, aveva pianificato una crescita, secondo le sue forze, e questo gli aveva premesso di realizzare tante paia di scarpe di una qualità sempre più elevata.

Le aveva finite, insieme agli altri lavori. Ecco, finalmente era venuto il momento di rilassarsi e festeggiare. Alla porta suonò il campanello e apparve un ragazzino, scalzo e in disordine, ma non sporco, sembrava proprio scappato di casa. Marito e moglie lo fecero entrare, lo fecero scaldare di fronte al camino: il piccolo non smetteva di fissare quel bel paio di scarpe, nuove e scintillanti sotto la luce della festa, parevano una vera stella nella casa. Il calzolaio non poté trattenersi e le donò al piccolo, ripromettendosi che ne avrebbe fatte ancora di migliori, tuttavia rinunciando a quel che gli pareva un modesto guadagno. Il ragazzino, dopo essersi scaldato, tornò a casa, felice, con il suo nuovo e desiderato paio di scarpe.

La mattina dopo, il calzolaio, aprendo la porta, vide che sul pianerottolo c’era una montagna di pacchi, in alto un biglietto con un GRAZIE tutto in maiuscolo e, più sotto, il mittente: il proprietario di una casa di moda della città che aveva notato la fattura di quelle scarpette, indossate dal figlio, e che ora gli offriva una irrinunciabile occasione per collaborare insieme.

Anche noi dobbiamo credere, con passione, nei nostri mestieri, nelle nostre aziende, nei nostri studi professionali, piccoli o grandi, non importa. Anche noi dobbiamo credere nelle nostre forze, pianificare il nostro percorso – correndo, con scarpe adeguate – e restare sempre pronti, pur in mezzo alle difficoltà e agli ostacoli. Così vedremo brillare una stella nella nostra attività e anche per noi sarà sempre l’occasione di crescere.

I nostri Auguri di Buon Natale e meraviglioso Nuovo Anno!
Team FormadHoc

Le scarpe di Natale.

Un piccolo racconto di crescita per farVi i nostri auguri.

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