Il BIM quale strumento nuovo per la progettazione delle facciate.

In questi ultimi anni il processo di progettazione architettonica ha cambiato rapidamente volto e contenuti. Grazie all’introduzione dei software parametrici e della tecnologia BIM, qualsiasi modifica, oppure aggiornamento, del progetto vengono integrati istantaneamente nell’iter di creazione. L’impostazione parametrica dell’intero ciclo progettuale ha innovato non solo l’efficienza del workflow, ma allo stesso tempo anche l’efficacia delle soluzioni complessivamente adottate. Ciascun gruppo di progettazione ha dunque beneficiato di un maggiore controllo, quanto al dettaglio dei particolari, incrementando il livello qualitativo di ciascun progetto e contribuendo alla conservazione dei tratti architettonici originari per tutta la costruzione.

Il BIM è impiegato per la produzione di componenti usati in facciate.

Esempio di facciata in alluminio i cui pannelli sono modellati con software parametrici.

BIM e software parametrici: cosa sono?

L’impostazione parametrica della progettazione è fondata su un database parametrico relazionale, ad esempio quello di Revit Architecture, di cui Autodesk è proprietaria. Comunque, nelle ultime edizioni del software, è consentita l’importazione dei dati da qualunque database di tipo ODBC (Open DataBase Connectivity).

Ogni intervento di modellazione parametrica permette al progettista di comporre a ritroso le fasi della progettazione, avvalendosi della cronologia (o storia), modificando progressivamente i parametri del manufatto. Il controllo della creazione è così completo, razionale, efficiente. In aggiunta, un’acquisizione essenziale, di natura parametrica, risiede nella natura stessa delle impostazioni. Standardizzate, esse fanno comunicare fra loro il progetto e i macchinari per produrlo. Ad esempio, le macchine per il taglio laser si avvalgono di settaggi di natura parametrica, le fresatrici a controllo numerico impiegano dei parametri (numeri, quindi) per la lavorazione del singolo componente. E gli esempi possono continuare ancora.

Il BIM: dal componente alla facciata.

Fra tutti i settori della progettazione, ve n’è uno in particolare che sta beneficiando sempre di più delle tecnologie BIM: l’involucro edilizio. La produzione delle facciate e dei serramenti guadagna in economia, ottimizzazione dei tempi e qualità dell’assemblaggio, proprio grazie alle tecnologie BIM. Il risultato più spettacolare di questo processo si ottiene con il rivestimento metallico delle facciate. I singoli panelli in alluminio che compongono la facciata – differenti per forma, colore e schema di perforazione – possono essere curvati in maniera controllata, sia con singola, sia con doppia curvatura. Si tratta di un processo che è sempre stato assai costoso, peraltro di difficile realizzazione, considerate le ristrette tolleranze ammesse durante il montaggio in cantiere.

Ora, grazie alla tecnologia BIM, anche l’assemblaggio delle facciate ne beneficia. Il motivo è semplice: è possibile costruire dei macchinari specifici per la produzione dei singoli componenti. Tali macchinari generano parametri produttivi e soprattutto possono essere riutilizzati per ulteriori realizzazioni. Vengono anche abbinate due o più lavorazioni sul singolo pezzo. Esse sono governate proprio dalla struttura parametrica del processo produttivo, capace di scandire anche le fasi di trasformazione per unità di tempo.

Questi nuovi metodi di fabbricazione, usati per scocche e pannelli in alluminio, nel caso delle facciate, promettono nuovi modi per investigare le forme architettoniche complesse. Il risparmio in termini di tempi e costi è così molto incrementato, ma viene mantenuta allo stesso tempo alta la qualità del manufatto.

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