Studiare le lingue straniere fa conoscere il mondo e le sue curiosità.

Il mondo è ormai piccolo, grazie a una rete di connessioni capillare. Internet, i mezzi di trasporto più performanti, le tecnologie che permettono di rimanere sempre in contatto, hanno abbattuto le distanze, non solo geografiche. Lo sappiamo tutti. Quel che non è così noto è la reale apertura che abbiamo a questo mondo. In altre parole, studiare le lingue straniere è il modo più completo per aprirsi al mondo, alle sue culture e alle sue curiosità. Immaginiamo un colloquio di lavoro: il candidato che parla più lingue e che, se possibile, ha viaggiato di più, sicuramente riesce a dare un’impronta diversa, più completa, a tutta la conversazione con il recruiter che gli sta di fronte. È naturale: studiare le lingue straniere ha quindi un ritorno ben preciso, misurabile nella vita di ogni giorno.

Le curiosità sulle lingue straniere.

Ma quante sono le lingue parlate nel mondo? Secondo Ethnologue, l’inventario più grande per le lingue, in totale sono 6.912 le lingue parlate su tutto il pianeta. Tuttavia da questa somma mancherebbero fra le 300 e le 400 lingue, parlate in alcune regioni dell’Asia e del Pacifico. Peraltro è indispensabile considerare che 3.500 di queste lingue sono impiegate da un numero di persone assai contenuto, circa 516 sono in corso di estinzione e 160 vengono parlate da meno di 10 persone.

In ogni caso è altrettanto interessante considerare che ben il 75% degli abitanti del mondo parla più di una lingua. I bambini ne apprendono con facilità più di una: il vincolo primario che impedisce a un bambino di imparare più di una lingua non è certo il suo cervello, ma il suo grado di esposizione alla lingua medesima. Basta fare esercizio, ad esempio sul libro più tradotto al mondo: la Bibbia, disponibile in ben 2.454 lingue.

Lo studio delle lingue apre al mondo.

Nei paesi dell’Asia la varietà linguistica è molto elevata.

Le lingue straniere più facili e più difficili da apprendere.

La lingua più complicata da imparare nel mondo è il basco, secondo uno studio condotto nel 2009 dal British Foreign Office. Non si tratta di una lingua indoeuropea ed essa non è neppure riconducibile ad alcuna famiglia linguistica nota. La difficoltà del suo apprendimento risiede nella sua stessa struttura e nel notevole numero di prefissi, infissi e suffissi unici, in altre parole, ciascuno con un proprio significato. Ad ogni modo è una lingua che viene parlata nella Navarra, nella Comunità dei Paesi Baschi e nella regione pirenaica francese, lungo il confine con la Spagna.

La lingua considerata più facile da apprendere per tutti è il Pirahã, parlata dalla tribù amazzonica che porta lo stesso nome. Non è certo una lingua utile da imparare, dato che viene parlata da 150 persone, distribuite in 8 villaggi diversi. Si tratta di un linguaggio che possiede solo 10 fonemi, manca una struttura grammaticale, non esiste il tempo passato e un lessico utile a indicare numeri e colori.

Infine, il Cinese Mandarino rimane la lingua più parlata al mondo, contando ben più di 1.000 milioni di parlanti. Tuttavia, si tratta di una lingua ufficiale solo in tre paesi: Cina, Taiwan e Singapore. Questo linguaggio, in effetti, è il risultato di un insieme di dialetti parlati nel nord, nel centro e nel sud-ovest della Cina.

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