L’intervista a Ivana Iozzia, campionessa di maratona e di… tedesco.

L’intervista con la campionessa italiana di maratona, la luratese Ivana Iozzia ha aperto a tutti noi di FormadHoc un orizzonte nuovo. Abbiamo imparato ancora di più cosa significa lavorare sugli obiettivi, giorno dopo giorno, cosa significa strutturare un metodo di allenamento efficace e, infine, cosa significa davvero conoscere le proprie potenzialità, mettendole a frutto. Ivana continua a rappresentare un esempio completo per corsisti, docenti e per ciascuno in FormadHoc.

Ivana Iozzia e lo sport

La passione di Ivana per le discipline sportive nasce dal suo dna, nel senso che esse ne fanno parte fin dalla sua infanzia. Nasce come pallavolista, ma è sempre stata una bambina dinamica. Scoprì la corsa per caso, all’età di 27 anni, quando l’azienda con cui collaborava, la tedesca Hugo Boss, propose la sponsorship ad alcuni collaboratori in occasione della maratona di New York. Fu amore a prima vista. E non se staccò mai più.

Ivana non ha una preferenza particolare, in termini di specialità podistiche. Probabilmente preferisce la maratona perché, come detto, con essa ha iniziato. È una runner completa: dalla corsa in montagna, alla mezza maratona, dalla campestre di inverno alle gare in pista, Ivana assolve pure a tutti gli obblighi della società sportiva emiliana di cui fa parte. Peraltro tutte le gare sono inserite in un calendario federale preciso che lei, come del resto le sue colleghe, devono rispettare.

Ivana Iozzia mentre si allena in montagna.

Ivana Iozzia in una sessione di allenamento in uno splendido scenario naturale.

La competizione più difficile di Ivana Iozzia.

La gara che più le ha dato emozioni è stata la Maratona di Torino del novembre 2013, una fra le più prestigiose in Italia, insieme a quelle di Roma e di Venezia. Ma Ivana non è un’atleta che gareggia solo per se stessa. Proprio in occasione della maratona torinese, ha pensato ai suoi concittadini di Lurate Caccivio. Sentiva di essere per loro motivo di orgoglio, grazie anche all’interesse mediatico che ha riscosso.
Ma Ivana è atleta a tutto tondo. Ella veste sempre con molto orgoglio la maglia azzurra. Italianofila convinta, ogni volta che è chiamata a difendere i colori azzurri, lo fa con molto orgoglio. Soprattutto, ci mette una notevole umiltà, ben sapendo che la concorrenza è altissima. Proprio a partire da questa combinazione, di amor patrio e di umiltà, riesce a trovare lo stimolo a fare sempre meglio.

Non solo. Ferma sostenitrice di valori quali amicizia, solidarietà, uguaglianza che lo sport rappresenta, Ivana li ritrova in qualsiasi competizione, sia nella gara del paese sia nelle competizioni mondiali.

Il metodo di Ivana e lo studio del tedesco.

Ogni attività viene svolta al meglio solo se in essa vengono profusi sacrificio, volontà e determinazione. Questo, per Ivana, non è sufficiente. Per fare la differenza è necessaria la passione, in altre parole, occorre trovarsi nella condizione di avere le farfalle nello stomaco, la stessa sensazione dell’innamoramento. A partire da questa condizione dello spirito, secondo Ivana, è possibile eccellere. Eppure, l’atleta luratese ritiene allo stesso tempo che i sentimenti di sacrificio e di determinazione vadano anche allenati. Una persona, ad esempio come lei, nasce con tale propensione, eppure occorre pratica costante per sopportare certi stress e certi carichi di preparazione.

La determinazione di Ivana Iozzia è esempio per ogni studente.

Ivana Iozzia durante la sua preparazione in montagna.

Ivana Iozzia: la passione per il tedesco.

Dalla maratona allo studio del tedesco, Ivana impiega sempre lo stesso metodo, a riprova della sua validità di applicazione. In questo offre un insegnamento grande: per avere risultati, è indispensabile organizzarsi. Incontrare delle difficoltà, secondo Ivana, spinge ogni individuo a sviluppare strategie per superarle, dunque a mettere a punto un metodo. Proprio come per il tedesco. Ivana è partita dalla passione per questa lingua (le farfalle nello stomaco, n.d.a.), tuttavia è risaputo che si tratta di un lingua ostica, proprio per questo motivo ha dovuto organizzare il suo superamento delle difficoltà.

Così è partita da uno studio intensivo della grammatica, ci è rimasta sopra (in altre parole, ha saputo “soffrire”), fino ad arrivare al piacere della pratica linguistica. Un buon metodo, secondo Ivana, è quello di trovare occasioni per parlare il tedesco e per ascoltarlo. Film, programmi TV, conversazioni con alcune colleghe madrelingua, persino la lista della spesa. Una strategia vincente, aiutata dal professore che la affianca nel corso personalizzato di FormadHoc. Proprio la scelta del centro di formazione non è stata casuale. Ivana cercava un corso preciso: le interessa parlare il tedesco, ma non come lo farebbe con un’amica al bar. Il docente FormadHoc che la segue nel corso le fa fare esercizio costante su tematiche di attualità e approfondimenti culturali. Il fine è quello di consolidare le sue competenze grammaticali e la precisione della conversazione. Una risposta personalizzata alle sue necessità di apprendimento, una risposta efficace.

Il testo completo dell’intervista è disponibile alla seguente pagina di approfondimento.

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